Luoghi da visitare e consigli su ristoranti particolari nel loro genere!

Davide
Luoghi da visitare e consigli su ristoranti particolari nel loro genere!

Visite turistiche

Via Italia costituisce l'asse centrale della città di Biella. Sede di numerosi edifici storici che accolgono negozi e locali rappresenta il cuore del centro cittadino. Risalendo verso nord questa via animata dai caffè, dalle pasticcerie storiche e abbellita dalle facciate dei numerosi palazzi ottocenteschi che si alternano a portici e a piccole piazze, si incontra sulla sinistra via S.Filippo, dove sorge l'omonima chiesa settecentesca. Con una breve deviazione, continuando lungo via Italia fino a piazza S. Giovanni Bosco, nel rione Riva si può visitare la chiesa di San Cassiano, costruita all'inizio del '600 su un edificio più antico. Via Italia è il percorso ideale anche per chi è alla ricerca di boutique e negozi per lo shopping di abbigliamento, calzature, accessori, così come rappresenta il luogo ideale per una piacevole pausa in uno dei caratteristici caffè della via.
Via Italia
Via Italia
Via Italia costituisce l'asse centrale della città di Biella. Sede di numerosi edifici storici che accolgono negozi e locali rappresenta il cuore del centro cittadino. Risalendo verso nord questa via animata dai caffè, dalle pasticcerie storiche e abbellita dalle facciate dei numerosi palazzi ottocenteschi che si alternano a portici e a piccole piazze, si incontra sulla sinistra via S.Filippo, dove sorge l'omonima chiesa settecentesca. Con una breve deviazione, continuando lungo via Italia fino a piazza S. Giovanni Bosco, nel rione Riva si può visitare la chiesa di San Cassiano, costruita all'inizio del '600 su un edificio più antico. Via Italia è il percorso ideale anche per chi è alla ricerca di boutique e negozi per lo shopping di abbigliamento, calzature, accessori, così come rappresenta il luogo ideale per una piacevole pausa in uno dei caratteristici caffè della via.
Arroccato sulla collina a ovest della città, il borgo medievale del Piazzo fu fondato nel 1160 dal vescovo di Vercelli Uguccione, con l'intento di edificare una residenza sicura per riparare da Vercelli quando le forze ghibelline la rendevano poco tranquilla. A seguito delle concessioni di privilegi, il Piazzo si popolò rapidamente, diventando il centro dei commerci e dell'evoluzione culturale e amministrativa della città. Nel corso dei secoli successivi al Piazzo fiorirono le dimore delle grandi dinastie nobiliari biellesi: Palazzo Scaglia, Palazzo dei principi Dal Pozzo dalla Cisterna, Palazzo Gromo di Ternengo, Palazzo Lamarmora, Palazzo Ferrero, Palazzo Gromo Losa di Prarolo. Oggi il borgo medievale di Biella Piazzo si raggiunge da Biella Piano con una panoramica funicolare ottocentesca. L'impianto urbanistico medievale, con i bassi portici e le strade strette e acciottolate, e l'estensione dell'abitato sul filo della collina, sono ancora intatti grazie anche al progressivo spostamento del centro amministrativo al Piano nel XVII secolo. Suggestiva la passeggiata lungo i vicoli lastricati, tra le case medievali decorate in cotto e le antiche dimore signorili. La centrale piazza Cisterna, cuore del borgo, è vivace e frequentata specialmente in estate grazie ai caratteristici ristoranti e locali ospitati sotto i portici. Sul lato sud della piazza si apre una piazzetta più raccolta, su cui si affacciano la duecentesca Chiesa di San Giacomo e il Palazzo Gromo di Ternengo. Biella Piazzo è ricca di punti panoramici: ci si può affacciare dal ponte di Via Avogadro, dai giardini pubblici De Genova e da quelli di Palazzo Ferrero per ammirare la città, da Piazza Cucco per uno scorcio verso le colline circostanti tra cui il Parco della Burcina, riconoscibile a maggio grazie alla coloratissima fioritura della valle dei rododendri.
Piazzo Biella
Piazza della Cisterna
Arroccato sulla collina a ovest della città, il borgo medievale del Piazzo fu fondato nel 1160 dal vescovo di Vercelli Uguccione, con l'intento di edificare una residenza sicura per riparare da Vercelli quando le forze ghibelline la rendevano poco tranquilla. A seguito delle concessioni di privilegi, il Piazzo si popolò rapidamente, diventando il centro dei commerci e dell'evoluzione culturale e amministrativa della città. Nel corso dei secoli successivi al Piazzo fiorirono le dimore delle grandi dinastie nobiliari biellesi: Palazzo Scaglia, Palazzo dei principi Dal Pozzo dalla Cisterna, Palazzo Gromo di Ternengo, Palazzo Lamarmora, Palazzo Ferrero, Palazzo Gromo Losa di Prarolo. Oggi il borgo medievale di Biella Piazzo si raggiunge da Biella Piano con una panoramica funicolare ottocentesca. L'impianto urbanistico medievale, con i bassi portici e le strade strette e acciottolate, e l'estensione dell'abitato sul filo della collina, sono ancora intatti grazie anche al progressivo spostamento del centro amministrativo al Piano nel XVII secolo. Suggestiva la passeggiata lungo i vicoli lastricati, tra le case medievali decorate in cotto e le antiche dimore signorili. La centrale piazza Cisterna, cuore del borgo, è vivace e frequentata specialmente in estate grazie ai caratteristici ristoranti e locali ospitati sotto i portici. Sul lato sud della piazza si apre una piazzetta più raccolta, su cui si affacciano la duecentesca Chiesa di San Giacomo e il Palazzo Gromo di Ternengo. Biella Piazzo è ricca di punti panoramici: ci si può affacciare dal ponte di Via Avogadro, dai giardini pubblici De Genova e da quelli di Palazzo Ferrero per ammirare la città, da Piazza Cucco per uno scorcio verso le colline circostanti tra cui il Parco della Burcina, riconoscibile a maggio grazie alla coloratissima fioritura della valle dei rododendri.
Centro medioevale molto caratteristico. Spesso accoglie feste particolari come i mercatini di natale, Candelo in fiore, vinincontro. Esperienze uniche e da provare almeno una volta. Ottimo il ristorante "Il torchio" all'interno del Ricetto.
40 ντόπιοι το προτείνουν
Ριτσέτο
31A Piazza Castello
40 ντόπιοι το προτείνουν
Centro medioevale molto caratteristico. Spesso accoglie feste particolari come i mercatini di natale, Candelo in fiore, vinincontro. Esperienze uniche e da provare almeno una volta. Ottimo il ristorante "Il torchio" all'interno del Ricetto.
Santuario di Oropa Il Santuario di Oropa è tra i primi in Europa per importanza. Situato in una suggestiva conca, il luogo sacro è legato al culto della Madonna Nera, detta appunto Santa Vergine d'Oropa. La tradizione popolare vuole che iniziatore del culto cristiano ad Oropa fosse Sant'Eusebio, Vescovo di Vercelli, nel IV sec. d.C.. Il Santo avrebbe recato con sè la statua di legno della Vergine, scolpita da San Luca, trovandola in Gerusalemme e portandola ad Oropa. La costruzione di una vera e propria chiesa è documentata nel 1200. Da allora il Santuario si è espanso per ospitare i sempre più numerosi fedeli, fino a trovare l'aspetto attuale. L' insieme monumentale è composto ora dal Chiostro con la Basilica Antica, dalla Basilica Nuova e dai corpi laterali, dove sono state ricavate più di 300 moderne stanze per il soggiorno dei pellegrini. La visita al Santuario di Oropa è ben più di una gita in un posto famoso. Restano nella memoria i suoi silenzi, il suo cielo limpido, il crepitio dell'acqua che sgorga dalla centrale fontana del "Burnell", i suoi verdi prati, dove è possibile sostare anche per un picnic. Da visitare, all'interno del complesso santuariale, il Museo dei Tesori e l'Appartamento Reale, la raccolta degli ex-voto, il Sacro Monte e, su prenotazione, l'Osservatorio Meteorosismico e la Biblioteca. Da maggio a settembre è inoltre possibile visitare il Giardino Botanico, Oasi WWF che tutela e promuove la conoscenza della flora alpina ed organizza esposizioni ed attività didattiche. Il Santuario di Oropa è un luogo permeato da una religiosità profonda e particolarmente viva, che affonda le sue radici in 6 secoli di devozione popolare: ogni anno vi affluiscono 800.000 pellegrini e più di 100 processioni. Il suo patrimonio artistico di grande valore va dalla Scala Regia alla Basilica antica, dalla Chiesa nuova alle molte opere d'arte, fino alla famosa statua lignea della Madonna Nera. Infine Oropa è un'oasi di natura incontaminata e un paradiso per turisti e sportivi, grazie ai molti sentieri per passeggiate e trekking, ai rifugi alpini e alla funivia che conduce all'incantevole lago del Mucrone e all'omonima Stazione sciistica. ARTE E CULTURA Dalla settecentesca Porta Regia dello Juvarra al Padiglione Reale dei Savoia, dalla biblioteca ricca di antichi volumi alla collezione di arredi sacri e gioielli fino alle due gallerie di ex-voto, Oropa offre un patrimonio unico di arte e cultura. Inoltre vicino al Santuario sorge il Sacro Monte: 19 cappelle dedicate alla vita della Vergine e popolate da centinaia di statue policrome, scolpite a partire dal 1620. Possibilità di visite guidate. UN TURISMO DI QUALITÁ Passeggiate, trekking, alpinismo, mountain bike, sci alpino e fondo... sono tante le attività sportive che offre Oropa, insieme ad un'ampia disponibilità di camere. Sono inoltre presenti 13 ristoranti e trattorie, numerosi negozi e bar. Ma turismo ad Oropa si identifica con natura: oltre alle molte escursioni, dalle più facili alle più impegnative, che partono dal Santuario, recente è l'apertura del Giardino Botanico Montano del WWF. Con la funivia si arriva ai 1.900 m. del rifugio Savoia da dove, grazie alla cabinovia, si giunge al monte Camino, a 2.400 m. Sempre dal rifugio Savoia, con una passeggiata di 10 minuti, si giunge al lago del Mucrone.
24 ντόπιοι το προτείνουν
Oropa
24 ντόπιοι το προτείνουν
Santuario di Oropa Il Santuario di Oropa è tra i primi in Europa per importanza. Situato in una suggestiva conca, il luogo sacro è legato al culto della Madonna Nera, detta appunto Santa Vergine d'Oropa. La tradizione popolare vuole che iniziatore del culto cristiano ad Oropa fosse Sant'Eusebio, Vescovo di Vercelli, nel IV sec. d.C.. Il Santo avrebbe recato con sè la statua di legno della Vergine, scolpita da San Luca, trovandola in Gerusalemme e portandola ad Oropa. La costruzione di una vera e propria chiesa è documentata nel 1200. Da allora il Santuario si è espanso per ospitare i sempre più numerosi fedeli, fino a trovare l'aspetto attuale. L' insieme monumentale è composto ora dal Chiostro con la Basilica Antica, dalla Basilica Nuova e dai corpi laterali, dove sono state ricavate più di 300 moderne stanze per il soggiorno dei pellegrini. La visita al Santuario di Oropa è ben più di una gita in un posto famoso. Restano nella memoria i suoi silenzi, il suo cielo limpido, il crepitio dell'acqua che sgorga dalla centrale fontana del "Burnell", i suoi verdi prati, dove è possibile sostare anche per un picnic. Da visitare, all'interno del complesso santuariale, il Museo dei Tesori e l'Appartamento Reale, la raccolta degli ex-voto, il Sacro Monte e, su prenotazione, l'Osservatorio Meteorosismico e la Biblioteca. Da maggio a settembre è inoltre possibile visitare il Giardino Botanico, Oasi WWF che tutela e promuove la conoscenza della flora alpina ed organizza esposizioni ed attività didattiche. Il Santuario di Oropa è un luogo permeato da una religiosità profonda e particolarmente viva, che affonda le sue radici in 6 secoli di devozione popolare: ogni anno vi affluiscono 800.000 pellegrini e più di 100 processioni. Il suo patrimonio artistico di grande valore va dalla Scala Regia alla Basilica antica, dalla Chiesa nuova alle molte opere d'arte, fino alla famosa statua lignea della Madonna Nera. Infine Oropa è un'oasi di natura incontaminata e un paradiso per turisti e sportivi, grazie ai molti sentieri per passeggiate e trekking, ai rifugi alpini e alla funivia che conduce all'incantevole lago del Mucrone e all'omonima Stazione sciistica. ARTE E CULTURA Dalla settecentesca Porta Regia dello Juvarra al Padiglione Reale dei Savoia, dalla biblioteca ricca di antichi volumi alla collezione di arredi sacri e gioielli fino alle due gallerie di ex-voto, Oropa offre un patrimonio unico di arte e cultura. Inoltre vicino al Santuario sorge il Sacro Monte: 19 cappelle dedicate alla vita della Vergine e popolate da centinaia di statue policrome, scolpite a partire dal 1620. Possibilità di visite guidate. UN TURISMO DI QUALITÁ Passeggiate, trekking, alpinismo, mountain bike, sci alpino e fondo... sono tante le attività sportive che offre Oropa, insieme ad un'ampia disponibilità di camere. Sono inoltre presenti 13 ristoranti e trattorie, numerosi negozi e bar. Ma turismo ad Oropa si identifica con natura: oltre alle molte escursioni, dalle più facili alle più impegnative, che partono dal Santuario, recente è l'apertura del Giardino Botanico Montano del WWF. Con la funivia si arriva ai 1.900 m. del rifugio Savoia da dove, grazie alla cabinovia, si giunge al monte Camino, a 2.400 m. Sempre dal rifugio Savoia, con una passeggiata di 10 minuti, si giunge al lago del Mucrone.
e' possibile ammirare la panchina gigante «Big Bench» di Gattinara, ideata dal designer americano Chris Bangle e installata nel piazzale della Torre delle Castelle. La panchina gigante di Gattinara è stata posizionata in un punto suggestivo e panoramico con una spettacolare vista sulla città.
Torre delle Castelle
e' possibile ammirare la panchina gigante «Big Bench» di Gattinara, ideata dal designer americano Chris Bangle e installata nel piazzale della Torre delle Castelle. La panchina gigante di Gattinara è stata posizionata in un punto suggestivo e panoramico con una spettacolare vista sulla città.
Parco Burcina è un giardino storico sito sull'omonimo "Brik Burcina" una dolce collina a ridosso delle alpi biellesi. Le origini del Parco Burcina risalgono alla metà del 1800 quando Giovanni Piacenza (1811-1883) iniziò ad acquistare vari terreni siti nelle parti inferiori dei versanti rivolti a sud e a ponente della collina per piantarli con sequoie (al lago), cedri dell'Atlante (a monte della sede), pini strobus e altro. Il figlio Felice (1843-1938) per quasi 50 anni lavorò giorno dopo giorno per acquisire nuovi terreni, per tracciare strade e sentieri, per piantare alberi e la spettacolare valle dei rododendri che a metà maggio incanta il visitatore. E' abbastanza sorprendente il fatto che l'industriale Felice non si avvalse di architetti nella composizione del paesaggio, ma fu lui stesso l'artefice . Di conseguenza oltre all'aspetto botanico è di particolare rilievo la composizione paesaggistica: un laghetto romantico, le aree prative contornate da boschi come in zona Valfenera, la faggeta del Pian plà, il viale dei liriodendri, la valle dei rododendri, l'area mediterranea, le viste sulle montagne e sulla pianura che spaziano dal Monviso all' Adamello. Il figlio di Felice, Enzo (1892-1968) nel 1950 donò il nuovo ingresso progettato dal paesaggista fiorentino Pietro Porcinai come da volere del padre. Nei suoi ultimi 15 anni invitò al parco i più famosi botanici europei. Pochi mesi prima di morire ripiantò varie zone del parco distrutte dal tremendo vento föhn che si abbattè sulla zona nel febbraio 1967. Guido, figlio di Enzo, attualmente presiede l'Ente Parco. Dal 1934 il parco è di proprietà del Comune di Biella che ha provveduto ad ampliare la superficie fino ai 57 ettari attuali. Nel 1980, con la legge regionale n° 29, è stata istituita la Riserva Naturale Speciale del Parco Burcina "Felice Piacenza" . La Regione Piemonte pone grande attenzione al parco e mai come oggi si è investito tanto: nuovi piantamenti, un meleto, la nuova sede con aula didattica, un bar ristorante, la regimazione delle acque meteoriche, per citarne solo alcuni. LA SEDE La sede del parco ed il centro di educazione ambientale si trovano presso la Cascina Emilia a 200 m dall'ingresso. II parco organizza visite guidate della durata di circa 2 ore, assai utili per conoscere, attraverso diversi itinerari,le caratteristiche del parco. Vengono anche organizzate attività di educazione ambientale che consentono di studiare l'ambiente attraverso momenti di lezione, di ricerca, di raccolta materiale, di gioco. Per informazioni e prenotazioni telefonare alla sede del parco: Tel. 015 2563007 - 015 2563914. INFORMAZIONI UTILI Il parco è situato nel territorio dei comuni di Biella e Pollone, ha una superficie complessiva di 57 ettari e l'escursione altimetrica va da 570 a 830 m s.l.m. L'accesso al parco è pedonale. Gli anziani con più di 65 anni ed i disabili, potranno accedere utilizzando il proprio automezzo, nei giorni di giovedì dalle ore 8:30 alle 18:00 e di sabato dalle ore 9:00 alle 11:00. All'interno della riserva sono predisposte alcune aree per il picnic, ma non si devono abbandonare rifiuti ed è vietato accendere fuochi. A pochi minuti dall'ingresso, è a disposizione dei visitatori il PUNTO RISTORO PARCO BURCINA. Nei giorni da martedì e venerdì è consentito raccogliere i funghi ai possessori di apposito tesserino regionale. I cani devono essere tenuti al guinzaglio. E' consentito l'accesso alle biciclette solo lungo la strada principale e nel sentiero che dalla vetta porta alla frazione Favaro; la velocità deve essere moderata per non causare pericolo ai visitatori. I guardiaparco sono disponibili per fornire ogni genere di informazione e per far sì che la visita al parco si svolga il più piacevolmente possibile. COME SI ARRIVA In autostrada: da Milano - autostrada per Torino A4 uscita casello di Carisio; da Torino - autostrada per Milano A4, uscita di Santhià; da Genova - autostrada A26, uscita Vercelli o Santhià. In treno: linea Santhià-Biella, stazione di Biella. In autobus: Pollone ed il parco Burcina sono raggiungibili da Biella utilizzando gli autobus di linea. Un ampio parcheggio è situato all'ingresso del parco, a Pollone. Si può giungere al parco anche passando per la frazione Vandorno di Biella attraverso una strada stretta, poco agevole e con difficoltà di parcheggio. Da questo accesso si arriva alla conca dei rododendri in pochi minuti e con un percorso pianeggiante.
26 ντόπιοι το προτείνουν
Parco Burcina Natural Reserve
26 ντόπιοι το προτείνουν
Parco Burcina è un giardino storico sito sull'omonimo "Brik Burcina" una dolce collina a ridosso delle alpi biellesi. Le origini del Parco Burcina risalgono alla metà del 1800 quando Giovanni Piacenza (1811-1883) iniziò ad acquistare vari terreni siti nelle parti inferiori dei versanti rivolti a sud e a ponente della collina per piantarli con sequoie (al lago), cedri dell'Atlante (a monte della sede), pini strobus e altro. Il figlio Felice (1843-1938) per quasi 50 anni lavorò giorno dopo giorno per acquisire nuovi terreni, per tracciare strade e sentieri, per piantare alberi e la spettacolare valle dei rododendri che a metà maggio incanta il visitatore. E' abbastanza sorprendente il fatto che l'industriale Felice non si avvalse di architetti nella composizione del paesaggio, ma fu lui stesso l'artefice . Di conseguenza oltre all'aspetto botanico è di particolare rilievo la composizione paesaggistica: un laghetto romantico, le aree prative contornate da boschi come in zona Valfenera, la faggeta del Pian plà, il viale dei liriodendri, la valle dei rododendri, l'area mediterranea, le viste sulle montagne e sulla pianura che spaziano dal Monviso all' Adamello. Il figlio di Felice, Enzo (1892-1968) nel 1950 donò il nuovo ingresso progettato dal paesaggista fiorentino Pietro Porcinai come da volere del padre. Nei suoi ultimi 15 anni invitò al parco i più famosi botanici europei. Pochi mesi prima di morire ripiantò varie zone del parco distrutte dal tremendo vento föhn che si abbattè sulla zona nel febbraio 1967. Guido, figlio di Enzo, attualmente presiede l'Ente Parco. Dal 1934 il parco è di proprietà del Comune di Biella che ha provveduto ad ampliare la superficie fino ai 57 ettari attuali. Nel 1980, con la legge regionale n° 29, è stata istituita la Riserva Naturale Speciale del Parco Burcina "Felice Piacenza" . La Regione Piemonte pone grande attenzione al parco e mai come oggi si è investito tanto: nuovi piantamenti, un meleto, la nuova sede con aula didattica, un bar ristorante, la regimazione delle acque meteoriche, per citarne solo alcuni. LA SEDE La sede del parco ed il centro di educazione ambientale si trovano presso la Cascina Emilia a 200 m dall'ingresso. II parco organizza visite guidate della durata di circa 2 ore, assai utili per conoscere, attraverso diversi itinerari,le caratteristiche del parco. Vengono anche organizzate attività di educazione ambientale che consentono di studiare l'ambiente attraverso momenti di lezione, di ricerca, di raccolta materiale, di gioco. Per informazioni e prenotazioni telefonare alla sede del parco: Tel. 015 2563007 - 015 2563914. INFORMAZIONI UTILI Il parco è situato nel territorio dei comuni di Biella e Pollone, ha una superficie complessiva di 57 ettari e l'escursione altimetrica va da 570 a 830 m s.l.m. L'accesso al parco è pedonale. Gli anziani con più di 65 anni ed i disabili, potranno accedere utilizzando il proprio automezzo, nei giorni di giovedì dalle ore 8:30 alle 18:00 e di sabato dalle ore 9:00 alle 11:00. All'interno della riserva sono predisposte alcune aree per il picnic, ma non si devono abbandonare rifiuti ed è vietato accendere fuochi. A pochi minuti dall'ingresso, è a disposizione dei visitatori il PUNTO RISTORO PARCO BURCINA. Nei giorni da martedì e venerdì è consentito raccogliere i funghi ai possessori di apposito tesserino regionale. I cani devono essere tenuti al guinzaglio. E' consentito l'accesso alle biciclette solo lungo la strada principale e nel sentiero che dalla vetta porta alla frazione Favaro; la velocità deve essere moderata per non causare pericolo ai visitatori. I guardiaparco sono disponibili per fornire ogni genere di informazione e per far sì che la visita al parco si svolga il più piacevolmente possibile. COME SI ARRIVA In autostrada: da Milano - autostrada per Torino A4 uscita casello di Carisio; da Torino - autostrada per Milano A4, uscita di Santhià; da Genova - autostrada A26, uscita Vercelli o Santhià. In treno: linea Santhià-Biella, stazione di Biella. In autobus: Pollone ed il parco Burcina sono raggiungibili da Biella utilizzando gli autobus di linea. Un ampio parcheggio è situato all'ingresso del parco, a Pollone. Si può giungere al parco anche passando per la frazione Vandorno di Biella attraverso una strada stretta, poco agevole e con difficoltà di parcheggio. Da questo accesso si arriva alla conca dei rododendri in pochi minuti e con un percorso pianeggiante.
DESCRIZIONE A partire dagli anni '30 Ermenegildo Zegna progettò e finanziò la strada panoramica che collega Trivero ad Andrate, nel Canavese, e che ancora oggi porta il suo nome. Trasformò la montagna triverese in un armonioso giardino, promuovendo la piantumazione di mezzo milione di conifere e molte centinaia di rododendri e ortensie. Il gruppo E. Zegna, nell'intento di continuare l'opera del fondatore con lo stesso impegno nei confronti della sua terra natale, ha creato l'Oasi Zegna. Il progetto si è sviluppato lungo i 26 Km della panoramica Zegna tra Trivero e Rosazza. Finalizzato alla valorizzazione del territorio, offre ai visitatori una concreta possibilità di dialogo con la natura, avvalendosi di un innovativo sistema segnaletico. LO SCARABEO D'ORO Il simbolo dell'Oasi Zegna é un rarissimo coleottero dai colori iridescenti, il Carabus olympiae Sella. Un bel giorno di mezza estate del 1854, passeggiando nei dintorni del Bocchetto Sessera, Olimpia Sella si imbattè in un minuscolo cadavere: un insetto, un coleottero dai colori iridescenti, mai visto prima. Cugina di un famoso entomologo, Eugenio Sella, gli portò in regalo la bellissima spoglia. Sella si rese conto che si trattava di una specie ancora sconosciuta e a primavera si scatenò la caccia. Il primo esemplare fu denominato Carabus olympiae Sella, in omaggio alla fortunata scopritrice. In seguito si mobilitarono squadre di ricercatori ma anche avidi trafficanti di insetti, e dopo decenni di catture incontrollate, ritrovare il carabo fu come cercare la pietra filosofale. Grazie però all'intervento, nei primi anni '40, di entomologi di fama europea, furono gettate le basi per la tutela di questo prezioso coleottero. Oggi il carabo gode della protezione di una legge della Regione Piemonte. LE ATTIVITÁ ECOSPORTIVE La particolare conformazione naturale del territorio dell'Oasi Zegna e la notevole dotazione di infrastrutture realizzate fin dall'inizio della costruzione della Panoramica, permettono una serie di attività sportive perfettamente compatibili con l'ambiente. Oltre all'escursionismo e agli sport invernali, particolarmente significativa è l'attività di mountain bike, grazie ai numerosi sentieri, in gran parte chiusi al traffico, che entrano nel selvaggio territorio dell'Alta Valsessera. Le inesauribili correnti che salgono dalla pianura favoriscono gli sports d'aria: parapendio e deltaplano; é possibile inoltre praticare il trekking a cavallo, l'arrampicata sportiva in alcune palestre naturali.A Bielmonte, cuore dell'Oasi Zegna, una divertente pista di bob estivo scende lungo il pendio e il Palasport ospita in inverno una pista di pattinaggio su ghiaccio ed in estate un regolamentare campo di basket. Le numerose bocchette e i punti panoramici sono ottimi luoghi per la pratica del bird watching. PERCORSI IN MOUNTAIN BIKE Nell'Oasi Zegna sono stati individuati e segnalati tre percorsi adatti alla mountain bike, con partenza e arrivo al Bocchetto Sessera. PERCORSO A: Giro del'Artignaga: lunghezza 9 Km; tempo medio di percorrenza 1h; poco impegnativo (adatto a tutti); dislivello complessivo salita 80 m. PERCORSO B: Giro di Bielmonte-Moncerchio: lunghezza 8,5 Km; tempo medio di percorrenza 1h; medio impegnativo; dislivello complessivo salita 200 m. PERCORSO C: Giro della Valle (Piana del Ponte, Selletto Grosso, Dolca eritorno): lunghezza 22 Km; tempo medio di percorrenza 2h 30'; medio impegnativo(alcuni tratti di discesa molto impegnativi); dislivello complessivo salita 550 m. La lunghezza di questo percorso si può dimezzare, iniziando il ritorno all'altezza del Selletto Grosso. COME SI ARRIVA L'Oasi Zegna si trova nelle Alpi Biellesi, in Provincia di Biella, Trivero, principale punto di partenza per la visita, dista in auto 110 km da Milano e circa 99 km da Torino (autostrada A4 TO-MI fino all'uscita di Carisio, breve tratto verso Biella, poi a destra verso strada Panoramica Zegna per Cossato, Vallemosso e Trivero. • Equitazione • Mountain bike • Sport invernali • Trekking • Natura • Parchi
24 ντόπιοι το προτείνουν
Oasi Zegna
23 Via Guglielmo Marconi
24 ντόπιοι το προτείνουν
DESCRIZIONE A partire dagli anni '30 Ermenegildo Zegna progettò e finanziò la strada panoramica che collega Trivero ad Andrate, nel Canavese, e che ancora oggi porta il suo nome. Trasformò la montagna triverese in un armonioso giardino, promuovendo la piantumazione di mezzo milione di conifere e molte centinaia di rododendri e ortensie. Il gruppo E. Zegna, nell'intento di continuare l'opera del fondatore con lo stesso impegno nei confronti della sua terra natale, ha creato l'Oasi Zegna. Il progetto si è sviluppato lungo i 26 Km della panoramica Zegna tra Trivero e Rosazza. Finalizzato alla valorizzazione del territorio, offre ai visitatori una concreta possibilità di dialogo con la natura, avvalendosi di un innovativo sistema segnaletico. LO SCARABEO D'ORO Il simbolo dell'Oasi Zegna é un rarissimo coleottero dai colori iridescenti, il Carabus olympiae Sella. Un bel giorno di mezza estate del 1854, passeggiando nei dintorni del Bocchetto Sessera, Olimpia Sella si imbattè in un minuscolo cadavere: un insetto, un coleottero dai colori iridescenti, mai visto prima. Cugina di un famoso entomologo, Eugenio Sella, gli portò in regalo la bellissima spoglia. Sella si rese conto che si trattava di una specie ancora sconosciuta e a primavera si scatenò la caccia. Il primo esemplare fu denominato Carabus olympiae Sella, in omaggio alla fortunata scopritrice. In seguito si mobilitarono squadre di ricercatori ma anche avidi trafficanti di insetti, e dopo decenni di catture incontrollate, ritrovare il carabo fu come cercare la pietra filosofale. Grazie però all'intervento, nei primi anni '40, di entomologi di fama europea, furono gettate le basi per la tutela di questo prezioso coleottero. Oggi il carabo gode della protezione di una legge della Regione Piemonte. LE ATTIVITÁ ECOSPORTIVE La particolare conformazione naturale del territorio dell'Oasi Zegna e la notevole dotazione di infrastrutture realizzate fin dall'inizio della costruzione della Panoramica, permettono una serie di attività sportive perfettamente compatibili con l'ambiente. Oltre all'escursionismo e agli sport invernali, particolarmente significativa è l'attività di mountain bike, grazie ai numerosi sentieri, in gran parte chiusi al traffico, che entrano nel selvaggio territorio dell'Alta Valsessera. Le inesauribili correnti che salgono dalla pianura favoriscono gli sports d'aria: parapendio e deltaplano; é possibile inoltre praticare il trekking a cavallo, l'arrampicata sportiva in alcune palestre naturali.A Bielmonte, cuore dell'Oasi Zegna, una divertente pista di bob estivo scende lungo il pendio e il Palasport ospita in inverno una pista di pattinaggio su ghiaccio ed in estate un regolamentare campo di basket. Le numerose bocchette e i punti panoramici sono ottimi luoghi per la pratica del bird watching. PERCORSI IN MOUNTAIN BIKE Nell'Oasi Zegna sono stati individuati e segnalati tre percorsi adatti alla mountain bike, con partenza e arrivo al Bocchetto Sessera. PERCORSO A: Giro del'Artignaga: lunghezza 9 Km; tempo medio di percorrenza 1h; poco impegnativo (adatto a tutti); dislivello complessivo salita 80 m. PERCORSO B: Giro di Bielmonte-Moncerchio: lunghezza 8,5 Km; tempo medio di percorrenza 1h; medio impegnativo; dislivello complessivo salita 200 m. PERCORSO C: Giro della Valle (Piana del Ponte, Selletto Grosso, Dolca eritorno): lunghezza 22 Km; tempo medio di percorrenza 2h 30'; medio impegnativo(alcuni tratti di discesa molto impegnativi); dislivello complessivo salita 550 m. La lunghezza di questo percorso si può dimezzare, iniziando il ritorno all'altezza del Selletto Grosso. COME SI ARRIVA L'Oasi Zegna si trova nelle Alpi Biellesi, in Provincia di Biella, Trivero, principale punto di partenza per la visita, dista in auto 110 km da Milano e circa 99 km da Torino (autostrada A4 TO-MI fino all'uscita di Carisio, breve tratto verso Biella, poi a destra verso strada Panoramica Zegna per Cossato, Vallemosso e Trivero. • Equitazione • Mountain bike • Sport invernali • Trekking • Natura • Parchi
Il lago di Viverone, le cui acque hanno restituito abitazioni su palafitta risalenti all'Età del Bronzo, è situato all'incontro delle tre province di Biella, Torino e Vercelli; con i suoi 55 kmq è il più vasto bacino lacustre presente entro il grande anfiteatro morenico di Ivrea . Se da un lato le sponde offrono accoglienti strutture ricettive e tranquille passeggiate, le sue rive più selvagge ricche di canneti sono di grande interesse ornitologico per la quantità e la varietà di specie che vi trovano rifugio per lo svernamento e la nidificazione e rappresentano il luogo ideale per il birdwatching.
43 ντόπιοι το προτείνουν
Lago di Viverone
43 ντόπιοι το προτείνουν
Il lago di Viverone, le cui acque hanno restituito abitazioni su palafitta risalenti all'Età del Bronzo, è situato all'incontro delle tre province di Biella, Torino e Vercelli; con i suoi 55 kmq è il più vasto bacino lacustre presente entro il grande anfiteatro morenico di Ivrea . Se da un lato le sponde offrono accoglienti strutture ricettive e tranquille passeggiate, le sue rive più selvagge ricche di canneti sono di grande interesse ornitologico per la quantità e la varietà di specie che vi trovano rifugio per lo svernamento e la nidificazione e rappresentano il luogo ideale per il birdwatching.

Offerta gastronomica

Ottima pasticceria con prodotti di qualità, da provare assolutamente!
Pasticceria Giuse Gallery Biella
37 Via Fratelli Rosselli
Ottima pasticceria con prodotti di qualità, da provare assolutamente!
Se siete alla ricerca di un locale scenografico con ambientazione d’eccezione, il Torchio 1763 di Candelo può essere senza problemi considerato uno dei ristoranti più interessanti di tutto il biellese (e non solo). Il ristorante il Torchio prende il nome dall’enorme Torchio sito all’interno dei suoi locali. Il Torchio 1763 offre una cucina tipicamente piemontese, cui si aggiunge un capitolo riservato alla carne alla brace, con diversi tagli e proposte che faranno la vostra gioia se siete carnivori, ma sapranno soddisfare anche chi non vuole gettarsi a capofitto sulle proteine animali. L’ambiente si sviluppa in due piani, con un piano terra adibito all’accoglienza e sviluppato su spazi più ampi, ed un primo piano, composto da alcune salette incrociate a corridoi a ponteggio che si affacciano sul piano terra, in un intreccio architettonico di spazi, scorci, luci, pieni e vuoti studiato alla perfezione per chi desidera pasteggiare circondato da mura medioevali che reggono secoli di storia sulle loro pietre. Candelo, RecensioniIl Torchio 1763, Candelo: ristorante d’eccezione in uno dei più bei borghi d’Italia Redazione 4 Anni Ago 3 Commenti ARTICOLO PRECEDENTEARTICOLO SUCCESSIVO Se siete alla ricerca di un locale scenografico con ambientazione d’eccezione, il Torchio 1763 di Candelo può essere senza problemi considerato uno dei ristoranti più interessanti di tutto il biellese (e non solo). Il ristorante il Torchio prende il nome dall’enorme Torchio sito all’interno dei suoi locali, attorno al quale i due soci proprietari, Antonio ed Alberto, hanno realizzato un locale di grande fascino e dal poderoso impatto scenico. Il Torchio 1763: come in un film L’ambiente si sviluppa in due piani, con un piano terra adibito all’accoglienza e sviluppato su spazi più ampi, ed un primo piano, composto da alcune salette incrociate a corridoi a ponteggio che si affacciano sul piano terra, in un intreccio architettonico di spazi, scorci, luci, pieni e vuoti studiato alla perfezione per chi desidera pasteggiare circondato da mura medioevali che reggono secoli di storia sulle loro pietre. ristorante il torchio 1763 candelo-9 Sulla sinistra l’enorme torchio che dà il nome al locale Caratteristico il torchio, enorme, il più grande torchio che io abbia personalmente mai visto, vero protagonista dell’interno, centro di attrazione degli sguardi degli avventori: il macchinario trasuda tradizione e riporta alla mente momento lontani, quando (probabilmente nel 1700 appunto) l’intero borgo se ne serviva per pigiare l’uva per realizzare litri di prezioso vino. Il fascino dell’ambiente è tale da ave ospitato numerosi set cinematografici e televisivi, tra cui possiamo citare I Promessi Sposi, La Freccia Nera, La Vita di Michelangelo e l’ultimo Dracula di Dario Argento, dove gli interni del ristorante il Torchio sono stati usati per le riprese alla Locanda del film. Consigliata la prenotazione!
Ristorante il Torchio 1763
Se siete alla ricerca di un locale scenografico con ambientazione d’eccezione, il Torchio 1763 di Candelo può essere senza problemi considerato uno dei ristoranti più interessanti di tutto il biellese (e non solo). Il ristorante il Torchio prende il nome dall’enorme Torchio sito all’interno dei suoi locali. Il Torchio 1763 offre una cucina tipicamente piemontese, cui si aggiunge un capitolo riservato alla carne alla brace, con diversi tagli e proposte che faranno la vostra gioia se siete carnivori, ma sapranno soddisfare anche chi non vuole gettarsi a capofitto sulle proteine animali. L’ambiente si sviluppa in due piani, con un piano terra adibito all’accoglienza e sviluppato su spazi più ampi, ed un primo piano, composto da alcune salette incrociate a corridoi a ponteggio che si affacciano sul piano terra, in un intreccio architettonico di spazi, scorci, luci, pieni e vuoti studiato alla perfezione per chi desidera pasteggiare circondato da mura medioevali che reggono secoli di storia sulle loro pietre. Candelo, RecensioniIl Torchio 1763, Candelo: ristorante d’eccezione in uno dei più bei borghi d’Italia Redazione 4 Anni Ago 3 Commenti ARTICOLO PRECEDENTEARTICOLO SUCCESSIVO Se siete alla ricerca di un locale scenografico con ambientazione d’eccezione, il Torchio 1763 di Candelo può essere senza problemi considerato uno dei ristoranti più interessanti di tutto il biellese (e non solo). Il ristorante il Torchio prende il nome dall’enorme Torchio sito all’interno dei suoi locali, attorno al quale i due soci proprietari, Antonio ed Alberto, hanno realizzato un locale di grande fascino e dal poderoso impatto scenico. Il Torchio 1763: come in un film L’ambiente si sviluppa in due piani, con un piano terra adibito all’accoglienza e sviluppato su spazi più ampi, ed un primo piano, composto da alcune salette incrociate a corridoi a ponteggio che si affacciano sul piano terra, in un intreccio architettonico di spazi, scorci, luci, pieni e vuoti studiato alla perfezione per chi desidera pasteggiare circondato da mura medioevali che reggono secoli di storia sulle loro pietre. ristorante il torchio 1763 candelo-9 Sulla sinistra l’enorme torchio che dà il nome al locale Caratteristico il torchio, enorme, il più grande torchio che io abbia personalmente mai visto, vero protagonista dell’interno, centro di attrazione degli sguardi degli avventori: il macchinario trasuda tradizione e riporta alla mente momento lontani, quando (probabilmente nel 1700 appunto) l’intero borgo se ne serviva per pigiare l’uva per realizzare litri di prezioso vino. Il fascino dell’ambiente è tale da ave ospitato numerosi set cinematografici e televisivi, tra cui possiamo citare I Promessi Sposi, La Freccia Nera, La Vita di Michelangelo e l’ultimo Dracula di Dario Argento, dove gli interni del ristorante il Torchio sono stati usati per le riprese alla Locanda del film. Consigliata la prenotazione!
Lo diciamo fin da subito: chi scrive non è mai stato appassionato di cocktail ma se dovesse scegliere un locale per godersi un cocktail di qualità il 13900 Cocktail Bar & Restaurant sarebbe senza ombra di dubbio ampiamente davanti a tutta la concorrenza, staccato di diverse lunghezze. Il locale sobrio ed elegante Situato in zona leggermente periferica rispetto al centro di Biella il locale può essere definito come un lounge bar di alto livello, in cui sorseggiare cocktail di alta qualità e ricercatezza, accompagnati da una cucina allo stesso livello. Atmosfera tranquilla e appagante per un ambiente rilassante ma animato, perfetto sia per un gruppo di amici ma anche per una coppia alla ricerca di una serata un po’ più intima, innaffiata da buon bere e accompagnata dal buon mangiare.
13900 Cocktail Bar & Restaurant
3 Via Eugenio Bona
Lo diciamo fin da subito: chi scrive non è mai stato appassionato di cocktail ma se dovesse scegliere un locale per godersi un cocktail di qualità il 13900 Cocktail Bar & Restaurant sarebbe senza ombra di dubbio ampiamente davanti a tutta la concorrenza, staccato di diverse lunghezze. Il locale sobrio ed elegante Situato in zona leggermente periferica rispetto al centro di Biella il locale può essere definito come un lounge bar di alto livello, in cui sorseggiare cocktail di alta qualità e ricercatezza, accompagnati da una cucina allo stesso livello. Atmosfera tranquilla e appagante per un ambiente rilassante ma animato, perfetto sia per un gruppo di amici ma anche per una coppia alla ricerca di una serata un po’ più intima, innaffiata da buon bere e accompagnata dal buon mangiare.
Frezzato Simone è un imprenditore che da 18 anni è nel settore della ristorazione. Da 13 anni gestisce, coadiuvato dalla sorella Selena che si occupa dell’amministrazione, il Glamour, situato in una posizione centralissima, che ha ampliato e rinnovato 3 anni fa inserendo il ristorante e la pizzeria. Il locale arredato con gusto ed eleganza, si sviluppa su due piani. L’atmosfera è piacevole e rilassante. La cucina è tradizionale italiana, stagionale ed espressa. Il menù varia settimanalmente anche con piatti riservati ai vegani e vegetariani. Lo chef è Lorenzo Orbello, diplomato all’Alberghiero con precedenti esperienze in ristoranti italiani che collabora con Simone da più di 10 anni. La carta dei vini conta una novantina di etichette tra bianchi e rossi, prevalentemente italiani con particolare riguardo ai vini piemontesi. Si effettua anche la mescita al bicchiere per vini di pregio. L’ offerta si completa con distillati e liquori di pregio affiancati ad una vasta scelta di cocktails e aperitivi per la cena e il dopocena.
Glamour
2 Via Gustavo di Valdengo
Frezzato Simone è un imprenditore che da 18 anni è nel settore della ristorazione. Da 13 anni gestisce, coadiuvato dalla sorella Selena che si occupa dell’amministrazione, il Glamour, situato in una posizione centralissima, che ha ampliato e rinnovato 3 anni fa inserendo il ristorante e la pizzeria. Il locale arredato con gusto ed eleganza, si sviluppa su due piani. L’atmosfera è piacevole e rilassante. La cucina è tradizionale italiana, stagionale ed espressa. Il menù varia settimanalmente anche con piatti riservati ai vegani e vegetariani. Lo chef è Lorenzo Orbello, diplomato all’Alberghiero con precedenti esperienze in ristoranti italiani che collabora con Simone da più di 10 anni. La carta dei vini conta una novantina di etichette tra bianchi e rossi, prevalentemente italiani con particolare riguardo ai vini piemontesi. Si effettua anche la mescita al bicchiere per vini di pregio. L’ offerta si completa con distillati e liquori di pregio affiancati ad una vasta scelta di cocktails e aperitivi per la cena e il dopocena.
Questa è una formula che funziona. Una bella enoteca con arredamento in caldo legno e atmosfera conviviale. Angolo wine-bar e qualche tavolo per un aperitivo prolungato. Saletta al piano superiore con qualche tavolo dedicato ad un pranzo o una cena con cucina curata quanto semplificata. E’ un po’ la situazione che ogni appassionato di vino vorrebbe avere a due passi da casa. Ed effettivamente il locale è di fronte al mio appartamento! Ottimo per aperitivi con vini ricercati e di qualità, dopo cena o pause pranzo. Locale Elegante, proprietario competente e ottima cucina.
La Crota - Wine & Restaurant
36c Via Torino
Questa è una formula che funziona. Una bella enoteca con arredamento in caldo legno e atmosfera conviviale. Angolo wine-bar e qualche tavolo per un aperitivo prolungato. Saletta al piano superiore con qualche tavolo dedicato ad un pranzo o una cena con cucina curata quanto semplificata. E’ un po’ la situazione che ogni appassionato di vino vorrebbe avere a due passi da casa. Ed effettivamente il locale è di fronte al mio appartamento! Ottimo per aperitivi con vini ricercati e di qualità, dopo cena o pause pranzo. Locale Elegante, proprietario competente e ottima cucina.
’aggettivo “brillante” che introduce questo articolo non è buttato lì: come sapranno gli appassionati di cucina, oggi il ristorante il Patio è l’unico ristorante del Biellese a fregiarsi di una prestigiosa Stella Michelin, ancora oggi fra i più agognati traguardi da tagliare per un ristorante. Un riconoscimento meritato fino all’ultimo raggio di luce. L’obbiettivi è stato raggiunto grazie alla dedizione dello staff de Il Patio: Sergio Vineis, affermato chef e da anni punto di riferimento nel “gotha” piemontese, pronto a passare il testimone al figlio Simone; Michela Rosca, Maitre Sommelier, che dà il meglio di sè per accogliere i visitatori, farli sentire a loro agio con organizzazione, competenza e familiarità. Un cocktail perfettamente mescolato, che ci consente di assaporare un’esperienza eno-gastronomica più unica che rara nel territorio biellese. “I nostri piatti parlano di sapori, di contenuti particolari, partono dal territorio e vanno oltre, profumano di mare, di sensazioni lontane, raccontano di emozioni e sanno dialogare con chi cerca nella cucina moderna un serio approccio innovativo.” Così si legge sul sito ufficiale, dove lo chef Vineis condensa in poche righe la filosofia della sua cucina, una manciata di frasi che colgono alla perfezione lo stile della sua tecnica. Pollone, RecensioniRistorante il Patio, Pollone: Stella Michelin sempre più brillante Redazione 4 Anni Ago Nessun Commento ARTICOLO PRECEDENTEARTICOLO SUCCESSIVO L’aggettivo “brillante” che introduce questo articolo non è buttato lì: come sapranno gli appassionati di cucina, oggi il ristorante il Patio è l’unico ristorante del Biellese a fregiarsi di una prestigiosa Stella Michelin, ancora oggi fra i più agognati traguardi da tagliare per un ristorante. Un riconoscimento meritato fino all’ultimo raggio di luce. L’obbiettivi è stato raggiunto grazie alla dedizione dello staff de Il Patio: Sergio Vineis, affermato chef e da anni punto di riferimento nel “gotha” piemontese, pronto a passare il testimone al figlio Simone; Michela Rosca, Maitre Sommelier, che dà il meglio di sè per accogliere i visitatori, farli sentire a loro agio con organizzazione, competenza e familiarità. Un cocktail perfettamente mescolato, che ci consente di assaporare un’esperienza eno-gastronomica più unica che rara nel territorio biellese. “I nostri piatti parlano di sapori, di contenuti particolari, partono dal territorio e vanno oltre, profumano di mare, di sensazioni lontane, raccontano di emozioni e sanno dialogare con chi cerca nella cucina moderna un serio approccio innovativo.” Così si legge sul sito ufficiale, dove lo chef Vineis condensa in poche righe la filosofia della sua cucina, una manciata di frasi che colgono alla perfezione lo stile della sua tecnica. tavoli interni apparecchiati al Ristorante il Patio Nonostante il minimalismo, l’ambiente è caloroso e accoglienti Il ristorante il Patio è sempre molto accogliente e ben curato, con il bianco a regalare un’atmosfera di cerimonia, senza sfarzo eccessivo, coniugando l’eleganza del minimalismo cromatico con la rusticità dell’edificio settecentesco in cui è ospitato. Il menù è molto variegato, con piatti originali, che spaziano dal territorio alle sperimentazioni più interessanti. Sono disponibili due menù degustazione, da 65 o 55 euro, rispettivamente a tema pesce (Il Mare nell’Orto) e territorio (Il Territorio e…), soluzioni sicuramente nel complesso più convenienti rispetto alla carta ed utili per poter degustare a 360 gradi l’offerta di Sergio Vineis.
Il Patio
14 Via Oremo
’aggettivo “brillante” che introduce questo articolo non è buttato lì: come sapranno gli appassionati di cucina, oggi il ristorante il Patio è l’unico ristorante del Biellese a fregiarsi di una prestigiosa Stella Michelin, ancora oggi fra i più agognati traguardi da tagliare per un ristorante. Un riconoscimento meritato fino all’ultimo raggio di luce. L’obbiettivi è stato raggiunto grazie alla dedizione dello staff de Il Patio: Sergio Vineis, affermato chef e da anni punto di riferimento nel “gotha” piemontese, pronto a passare il testimone al figlio Simone; Michela Rosca, Maitre Sommelier, che dà il meglio di sè per accogliere i visitatori, farli sentire a loro agio con organizzazione, competenza e familiarità. Un cocktail perfettamente mescolato, che ci consente di assaporare un’esperienza eno-gastronomica più unica che rara nel territorio biellese. “I nostri piatti parlano di sapori, di contenuti particolari, partono dal territorio e vanno oltre, profumano di mare, di sensazioni lontane, raccontano di emozioni e sanno dialogare con chi cerca nella cucina moderna un serio approccio innovativo.” Così si legge sul sito ufficiale, dove lo chef Vineis condensa in poche righe la filosofia della sua cucina, una manciata di frasi che colgono alla perfezione lo stile della sua tecnica. Pollone, RecensioniRistorante il Patio, Pollone: Stella Michelin sempre più brillante Redazione 4 Anni Ago Nessun Commento ARTICOLO PRECEDENTEARTICOLO SUCCESSIVO L’aggettivo “brillante” che introduce questo articolo non è buttato lì: come sapranno gli appassionati di cucina, oggi il ristorante il Patio è l’unico ristorante del Biellese a fregiarsi di una prestigiosa Stella Michelin, ancora oggi fra i più agognati traguardi da tagliare per un ristorante. Un riconoscimento meritato fino all’ultimo raggio di luce. L’obbiettivi è stato raggiunto grazie alla dedizione dello staff de Il Patio: Sergio Vineis, affermato chef e da anni punto di riferimento nel “gotha” piemontese, pronto a passare il testimone al figlio Simone; Michela Rosca, Maitre Sommelier, che dà il meglio di sè per accogliere i visitatori, farli sentire a loro agio con organizzazione, competenza e familiarità. Un cocktail perfettamente mescolato, che ci consente di assaporare un’esperienza eno-gastronomica più unica che rara nel territorio biellese. “I nostri piatti parlano di sapori, di contenuti particolari, partono dal territorio e vanno oltre, profumano di mare, di sensazioni lontane, raccontano di emozioni e sanno dialogare con chi cerca nella cucina moderna un serio approccio innovativo.” Così si legge sul sito ufficiale, dove lo chef Vineis condensa in poche righe la filosofia della sua cucina, una manciata di frasi che colgono alla perfezione lo stile della sua tecnica. tavoli interni apparecchiati al Ristorante il Patio Nonostante il minimalismo, l’ambiente è caloroso e accoglienti Il ristorante il Patio è sempre molto accogliente e ben curato, con il bianco a regalare un’atmosfera di cerimonia, senza sfarzo eccessivo, coniugando l’eleganza del minimalismo cromatico con la rusticità dell’edificio settecentesco in cui è ospitato. Il menù è molto variegato, con piatti originali, che spaziano dal territorio alle sperimentazioni più interessanti. Sono disponibili due menù degustazione, da 65 o 55 euro, rispettivamente a tema pesce (Il Mare nell’Orto) e territorio (Il Territorio e…), soluzioni sicuramente nel complesso più convenienti rispetto alla carta ed utili per poter degustare a 360 gradi l’offerta di Sergio Vineis.
La suggestiva terrazza Roof Garden, aperta da Giugno a Settembre, è il luogo ideale per trascorrere piacevoli serate estive circondati da un’atmosfera vibrante e disinvolta. Il lounge bar è ottimo per un aperitivo o un drink dopo cena mentre il ristorante, elegante e raffinato, propone una cucina italiana rivisitata. L'unica terrazza urbana situata nel centro di Biella, dove poter trascorrere delle magnifiche serate estive. Un luogo unico nel suo genere
Ristorante Roof Garden
20/d Via Alfonso Lamarmora
La suggestiva terrazza Roof Garden, aperta da Giugno a Settembre, è il luogo ideale per trascorrere piacevoli serate estive circondati da un’atmosfera vibrante e disinvolta. Il lounge bar è ottimo per un aperitivo o un drink dopo cena mentre il ristorante, elegante e raffinato, propone una cucina italiana rivisitata. L'unica terrazza urbana situata nel centro di Biella, dove poter trascorrere delle magnifiche serate estive. Un luogo unico nel suo genere
Ristorante Sartoria! La nostra location estiva nel Roof Garden, unica nel suo genere a Biella. Piatti su misura Il mix perfetto tra ingredienti di alta qualità, interpretazione innovativa dello chef e libertà di creare un'esperienza su misura per il proprio appetito: tutto questo è Sartoria. Proprio come quando vi affidate ad un sarto per realizzare l'abito perfetto per voi: qui potrete apprezzare lo stesso amore per i particolari e la stessa attenzione per il vostro gusto ed il vostro appetito. Dimenticate antipasti, primi e secondi piatti; in Sartoria troverete il giusto equilibrio tra la vostra fame e la voglia di togliervi qualche sfizio, perché il menù lo costruite voi – nelle dimensioni e nel prezzo – componendolo tra un'ampia scelta di bottoni e piatti gourmet, da gustare nel nostro elegante salotto accompagnati da un cocktail preparato ad arte o un ottimo calice di vino
Piazzale Carlo Casalegno
Ristorante Sartoria! La nostra location estiva nel Roof Garden, unica nel suo genere a Biella. Piatti su misura Il mix perfetto tra ingredienti di alta qualità, interpretazione innovativa dello chef e libertà di creare un'esperienza su misura per il proprio appetito: tutto questo è Sartoria. Proprio come quando vi affidate ad un sarto per realizzare l'abito perfetto per voi: qui potrete apprezzare lo stesso amore per i particolari e la stessa attenzione per il vostro gusto ed il vostro appetito. Dimenticate antipasti, primi e secondi piatti; in Sartoria troverete il giusto equilibrio tra la vostra fame e la voglia di togliervi qualche sfizio, perché il menù lo costruite voi – nelle dimensioni e nel prezzo – componendolo tra un'ampia scelta di bottoni e piatti gourmet, da gustare nel nostro elegante salotto accompagnati da un cocktail preparato ad arte o un ottimo calice di vino